Con il Covid-19, “siamo stati improvvisamente gettati nella coscienza della nostra parziale impotenza. Eravamo abituati che si potesse curare tutto o quasi tutto, e che con la tecnologia potessimo superare i problemi”. A dirlo è Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, intervenendo al webinar “Approcci innovativi tra etica e morale al tempo della pandemia – Confronto medico scientifico e riflessioni sul diritto alla cura per la vita”.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma.

“La pandemia – ha aggiunto – ci ha rimesso nella situazione di dover pensare che abbiamo dei limiti. Tuttavia, non solo abbiamo dei limiti, ma anche delle enormi potenzialità. Con la pandemia è successo che a differenza di altre malattie per le quali non è stata ancora trovata una cura o un vaccino, in capo a pochi mesi un vaccino è stato reso disponibile. Rispetto a queste situazioni abbiamo un quadro già prefigurato nel Libro dei Salmi: l’uomo piccolo ma poco inferiore a Dio, cioè grandezza e miseria dell’uomo. Sono concetti ai quali non si pensa normalmente e la pandemia ha portato molto a farci pensare su questo”.