“La pandemia ha sollevato numerose questioni di etica in ambito sanitario – ha evidenziato il professor Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali –. Anzitutto, è emerso un nuovo approccio alla sanità pubblica: la salute del singolo deve sempre essere inquadrata nella collettività. Il medico, che ha sempre pensato al proprio paziente come singolo, a fronte di una malattia diffusiva così importante con tanti problemi connessi, ha dovuto far prevalere l’interesse della collettività. Un secondo aspetto emerso è l’etica della comunicazione”.

Il professor Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

Il professor Andreoni, intervenuto al webinar “Approcci innovativi tra etica e morale al tempo della pandemia – Confronto medico scientifico e riflessioni sul diritto alla cura per la vita” promosso da Regia Congressi con il contributo non condizionante di Gilead Sciences, ha fatto subito chiarezza: “I messaggi lanciati dagli specialisti all’opinione pubblica devono essere al tempo stesso semplici e veritieri: ciononostante, spesso in questi mesi ci siamo trovati di fronte a situazioni ignote o dove era difficile infondere ottimismo. In terzo luogo, abbiamo provato l’etica dell’isolamento del malato, che non può essere assistito da amici e parenti neanche nei casi più gravi. Restano alcuni punti fermi da cui dobbiamo ripartire: il comportamento corretto è sempre quello di lavorare, studiare, fare ricerca. Il vaccino resta la grande speranza, visto quanto già dimostrato da tutti i vaccini approvati. Altri passi avanti vi sono con le terapie con gli anticorpi monoclonali. Il percorso resta ancora lungo, ma ci sono armi importanti che ci permettono di guardare al futuro con fiducia”.

Per il video servizio: https://youtu.be/9Oa8eAXSFdQ