Un’ampia riflessione di Walter Ricciardi , direttore scientifico del Festival assieme con Stefano Vella, su Covid19, vaccino e lockdown: “Sicuramente tutto il 2021 sarà un anno dedicato alla battaglia contro il virus. Sappiamo per certo che una pandemia finisce quando tutti i paesi del Mondo non registrano più casi per 40 giorni: ci vorranno degli anni perché questo accada”. 

Il Festival 

Ultimi due giorni per il Global Health, il Festival della Salute Globale, la manifestazione in corso dal 9 al 15 novembre 2020, in modalità online sul sito www.festivalsaluteglobale.it e sulla relativa pagina Facebook. Un’occasione per conoscere e informarsi direttamente sull’attuale situazione sanitaria globale, nonché sulle ripercussioni della stessa nella sfera ambientale, sociale, economica e culturale. L’obiettivo è creare sempre più cittadini consapevoli e aperti al sapere, con un’attenzione particolare ai giovani, i professionisti della futura classe dirigente.  

Tra gli appuntamenti più attesi, la relazione su “Planetary Health” di domenica 15 ore 19, con Walter Ricciardi e il Prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano. “Sarà l’occasione per sottolineare che la salute dell’uomo è strettamente intrecciata a quella del pianeta – spiega il Prof. Walter Ricciardi, Professore di Igiene all’Università Cattolica e Consigliere del Ministro Roberto Speranza, – Se non curiamo contemporaneamente le condizioni di acqua, aria, clima e alimentazione, questo risponderà portandoci a una estinzione, l’ennesima che si verificherebbe sulla Terra. Dobbiamo essere razionali, capire come curare noi stessi e il nostro pianeta. L’esempio più lampante è dato proprio dall’attuale pandemia: questi virus erano eventi rarissimi in passato, eppure negli ultimi anni ne abbiamo già conosciuti tanti e pericolosi”. 

“Siamo entrati in un periodo storico in cui questi virus e queste pandemie saranno sempre più frequenti – prosegue Ricciardi. – Possiamo scongiurare questo tipo di fenomeni sia nel breve che nel medio-lungo termine. Nel primo caso si agisce trovando vaccini e terapie, ma in questo modo non risolveremo il problema, perché col tempo arriveranno nuovi virus e nuove pandemie. Anzi, con questo coronavirus ci è andato anche bene, perché ha una bassa letalità; se con il prossimo virus quest’ultima dovesse essere più alta, i risultati sarebbero disastrosi. Occorrerà quindi, e questo è il secondo punto, elaborare anche strategie di prevenzione per il medio-lungo termine. Gli uomini battono i virus da millenni, ma se i virus imparano, e approfittano delle nostre debolezze, sociali e politiche, potremmo arrivare a delle catastrofi”. 

Vaccino e Covid-19 

“Dobbiamo aspettare che le dichiarazioni in merito ai vaccini fatte a mezzo stampa trovino conferma nelle autorità scientifiche e regolatorie. Potrebbero anche essere annunci iper ottimistici, legati a particolari strategie comunicative. Sicuramente tutto il 2021 sarà un anno dedicato alla battaglia contro il virus, e speriamo che sia soltanto il 2021. Sappiamo per certo che una pandemia finisce quando tutti i paesi del Mondo non hanno più casi per 40 giorni: ci vorranno degli anni perché questo accada”. 

“In questo momento sappiamo che il vaccino ha una buona risposta nella popolazione adulta, ma non in quella anziana. Questo sarà già un buon risultato, ma comunque non sufficiente. L’ottimale sarebbe un vaccino che copra tutte le fasce d’età. E quando l’avremo ci metteremo tutto l’anno per tutte le vaccinazioni. Per i primi mesi del 2021 dovremmo avere almeno due vaccini, forse anche tre o quattro. Questo è un dato già importante, perché significa che avremmo più aziende che possono produrlo e maggiore capacità per la diffusione. Bisognerà anche capire se la loro immunità sia duratura o transitoria. Personalmente sono contrario a rendere obbligatorio il vaccino negli adulti, personale sanitario a parte. Anche nel caso del Covid. E non mi preoccupano i No-Vax: si tratta di una minoranza molto rumorosa ma che non compromette il raggiungimento dell’immunità di gregge. Se questo vaccino sarà obbligatorio o meno, dipenderà da una scelta politica”. 

Lockdown totale? 

“Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diventerebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti. C’è ancora la possibilità di evitare un lockdown generalizzato. Ma rimangono validi questi due principi: 1) agire sulla base di dati oggettivi, quei 4/5 indicatori che possono essere comprensibili e monitorati tutti i giorni; 2) le regole vengano rispettate, in tutte le regioni. Abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà prossimamente: si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente”.