Dalla rinascita del Drago Vaia, distrutto da un piromane e ricostruito grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Lavarone e dell’artista Marco Martalar, un’idea potente di resilienza di un territorio e della sua gente. La nuova scultura lignea, che si porta addosso i segni della tempesta e del fuoco, da oggi non è solo la nuova sentinella dell’Alpe Cimbra ma il custode delle storie e delle sfide di tutti: residenti e turisti.
Quando l’arte è storia collettiva
Alla base di Echo In, la cui inaugurazione è in programma oggi alle 10.30 proprio ai piedi del Drago Vaia, c’è il progetto di dare forma fisica alla prima opera d’arte che racconta sfide personali e storie collettive. Come? “Ognuno di noi può acquistare un frammento unico, una scaglia in legno contenente un chip, un piccolo custode, e accedere a uno spazio digitale riservato dove caricare il proprio contributo: un testo, un’immagine, un suono, un ricordo, che verrà archiviato all’interno del chip e integrato nell’opera – spiega Matteo Bonazza, direttore generale di Progetto Turismo, società di consulenza trentina specializzata negli studi strategici dell’ospitalità, che ha ideato il progetto assieme al Comune -. Ogni frammento, portatore di una singola voce, verrà poi assemblato in una scultura creata da Martalar. Un’opera viva, dunque, dove ogni scaglia è parte essenziale dell’insieme”.
Dove acquistare le scaglie
Le scaglie potranno essere acquistate online, registrandosi su Echo in, ma anche all’interno delle attività commerciali del territorio, esempio di come l’arte possa diventare strumento di integrazione tra cultura ed economia. L’installazione si configura dunque come archivio sensibile e narrazione condivisa, dove ogni voce trova spazio e risonanza in una esperienza partecipativa di memoria tangibile.