L’edizione 2025 del Premio Filippin, riconoscimento che celebra l’eccellenza nei settori della cultura, della scienza e della società, sarà conferita al professor Giuseppe Lippi, ex allievo degli Istituti Filippin, illustre accademico e attuale presidente della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Verona. Lo ha deciso il comitato composto dagli ex allievi, guidato da Angelo Boccato, e dalla dirigenza del complesso educativo di Pieve del Grappa, nel Trevigiano. “Il premio intende onorare il suo straordinario contributo alla ricerca e alla formazione nel campo medico – commenta il dirigente scolastico, il professor Sileno Rampado -. Il professor Lippi si è diplomato al Filippin nel 1986. Il suo impegno nella ricerca biomedica e nella formazione di nuove generazioni di medici e ricercatori lo ha portato a ricoprire incarichi di grande responsabilità. Durante il Covid, il suo ruolo è stato fondamentale a livello mondiale, è stato nominato a capo di una task force della Federazione internazionale di chimica clinica e medicina di laboratorio”. “L’esempio del professor Lippi rappresenta un modello di ispirazione per tutti coloro che, come lui, hanno iniziato il proprio cammino formativo tra le mura degli Istituti Filippin”, aggiunge Angelo Boccato, presidente del gruppo degli ex allievi dell’Istituto.
La ricerca
“La formazione che ho ricevuto durante gli anni al Filippin mi ha aiutato moltissimo a creare la forma mentale che poi mi è stata utile durante la mia carriera scientifica – dichiara il professor Lippi -. Sono orgoglioso di ricevere questo premio, che spero possa portare nuova luce sul lavoro che stiamo portando avanti. In questo periodo stiamo lavorando su importanti ricerche collegate all’ambito delle malattie cardiovascolari, ad esempio la ricerca di biomarcatori per la diagnosi e la terapia dei tumori e delle malattie infettive sistemiche. Il nostro focus adesso è quello di identificare dei nuovi test di laboratorio per diagnosi sempre più precoci, per individuare tumori e malattie cardiovascolari: prima si arriva alla diagnosi, più persone potremo salvare”.