Presentata presso la Sala Benedetto XVI dell’Ospedale San Gallicano di Roma, la nuova edizione del Libro bianco della sanità: un documento strategico che mette a fuoco idee, priorità e proposte operative per ripensare il futuro del Servizio sanitario italiano. Il Libro bianco, con la prefazione di Elio Borgonovi presidente CeRGAS e l’introduzione di Marinella D’Innocenzo, presidente L’Altra Sanità, è il risultato del lavoro condiviso di oltre 600 relatori intervenuti in presenza nel corso dell’edizione di Welfair 2024 organizzata da Fiera Roma e FARESANiTÀ-Experience. Si tratta delle proposte per la sanità elaborateda operatori e professionisti sanitari, società scientifiche, aziende, stakeholder, decisori pubblici, direttori generali, rappresentanti del terzo settore e associazioni di cittadini e pazienti che per tre giorni hanno partecipato e discusso insieme in oltre 50 tavoli di lavoro. Un confronto multidisciplinare, orientato all’azione e al miglioramento, che ha generato un patrimonio di esperienze, buone pratiche e idee innovative per affrontare le sfide presenti e future del sistema salute.
Partecipazione per affrontare le transizioni
La costruzione del Libro bianco 2024 si è basata su una struttura partecipativa: ogni tavolo tematico ha visto un coordinatore con il compito di introdurre i temi, stimolare il confronto e sintetizzare le proposte emerse. Il documento finale è la sintesi delle riflessioni maturate in tre giorni di lavoro, con focus su queste transizioni ritenute determinanti per il settore sanitario.
- Demografica (invecchiamento, salute di genere, flussi migratori, nuove fragilità e prevenzione)
- Manageriale: la governance è la chiave dell’innovazione e della traduzione in pratica del DM 77 mentre la formazione del personale la conditio sine qua non per rendere un successo la transizione digitale.
- Tecnologica (digitalizzazione, in particolare nell’ottica della territorializzazione delle cure).
Le proposte
Prevenzione: introdurre gli screening neonatali su tutto il territorio nazionale, avviare percorsi di prevenzione nelle scuole e nella vita adulta, rendere meno rigide le regole della privacy per contattare le persone in relazione alle campagne di screening contro i tumori.
Governance: potenziare la ricetta dematerializzata, riformare il consenso informato per risparmiare milioni di ore-lavoro e rendere interoperabili i dati sanitari per cura e ricerca. Si punta a rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato e a rendere il servizio sanitario più inclusivo, coinvolgendo anche il Terzo Settore e la sanità integrativa.
Sostenibilità: utilizzare la televisita per la certificazione della malattia; utilizzare multi-prescrizioni per malattie croniche. Una ricetta ripetibile per liberare medici e pazienti da impegni burocratici per cure che devono durare uno o più anni, ad esempio le malattie croniche.
Medicina specialistica: A partire dalla medicina penitenziaria, tentando di risolvere la problematica grave dei suicidi che potrebbe essere arginata attraverso il potenziamento dei servizi di psicologia e psichiatria con l’istituzione di case di salute all’interno degli istituti di pena. Abolire inoltre i Piani terapeutici concepiti che si sono trasformati in aggravio burocratico significativo per i medici di medicina generale. Rafforzare la professione di psicologo all’interno del Ssn. Affrontare il tema della chirurgia vascolare tramite l’istituzione di una Rete per le urgenze vascolari tempo-dipendenti e il coordinamento nazionale per l’arteropatia. E infine rivedere il tariffario Lea per la cataratta, assicurandosi che la sanità pubblica e convenzionata non operi in perdita e prevedendo un riconoscimento maggiorato per gli interventi didattici.

Persone: formazione continua, dalla tecnologia alla sicurezza con corsi specifici, in particolare, per ridurre le situazioni di aggressione al personale sanitario.
Tecnologia: implementare matrici regionali che uniscano dati clinici, socioeconomici, ambientali per una visione epidemiologica in ottica One Heath; abbandonare i sistemi amministrativo/contabili verticali nelle singole ASL e portarli ad un coordinamento regionale.
Dati: standardizzare i metodi di raccolta e analisi, in modo che tutti i dati periferici siano “leggibili” a livello nazionale, adottare sistemi di cybersecurity “zero trust” per la protezione dei dati sanitari.
Dall’innovazione al territorio
Tra le priorità, c’è l’urgenza di superare l’attuale modello “a silos” e favorire un’offerta centrata sui bisogni di salute, coinvolgendo anche enti locali, associazioni, volontariato. Si sottolinea inoltre l’importanza di ripensare all’origine finanziamento e orizzonte del Ssn alla luce dei nuovi bisogni di salute, delle nuove conoscenze e tecnologie disponibili, e di rendere la digitalizzazione realmente inclusiva e al servizio della prossimità. “Da tutti i tavoli di confronto emerge un filo rosso comune – afferma Enzo Chilelli, residente del Comitato degli esperti FARESANiTÀ e coordinatore del Comitato scientifico di Welfair – la necessità di semplificare, sia per gli operatori che per i pazienti. In un’epoca in cui crescono i bisogni di salute, mentre si registrano limiti nell’organico e forti vincoli nei finanziamenti, l’unica vera fonte di nuove risorse per le cure risiede nell’innovazione della governance. Questo significa generare risparmi attraverso una gestione manageriale efficace e un uso intelligente delle tecnologie, del tempo e delle energie. L’innovazione nei modelli di cura rappresenta oggi la leva più importante per garantire nuovi finanziamenti ai servizi rivolti alle persone”.