L’Università di Trento è coinvolta perchè coordina RIME, uno dei tre strumenti a firma italiana a bordo. RIME (Radar for Icy Moon Exploration) è un radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la crosta ghiacciata delle lune di Giove Europa, Ganimede e Callisto alla ricerca di acqua, indizio di possibile vita. Si tratta della prima tra le grandi missioni dell’ESA del programma Cosmic Vision. Il radar spaziale, su cui si concentrano molte aspettative scientifiche, è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Lorenzo Bruzzone, professore del dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione (Disi) dell’Università di Trento. Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali visto che per la prima volta effettuerà osservazioni dirette fino ad una profondità di 9 Km con una risoluzione di circa 30 m. Tra i partner nel progetto a guida UniTrento, la Fondazione Bruno Kessler (con il gruppo coordinato da Francesca Bovolo) e il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. Il lancio, previsto per aprile, sarà seguito in diretta anche dal nostro ateneo.