Sono stati donati, crio-congelati e vitrificati 14 anni fa. Oggi si trasformano in una storia di vita, di rinascita e di solidarietà. Giovanna ha 41 anni, ha combattuto e vinto la sfida con un tumore al seno all’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna e oggi due cuori battono dentro di lei dopo l’impianto di ovociti di una donatrice. Tutto grazie all’impegno quotidiano per la cura e nella ricerca della struttura dell’Irccs guidata da Eleonora Porcu “Infertilità e procreazione medicalmente assistita e oncofertilità”. L’importante risultato è stato condiviso con la comunità scientifica durante il convegno Internazionale 35 Years of Oocyte Cryopreservation, alla presenza di esperti provenienti da tutto il mondo.
Il potenziale riproduttivo
“È un caso particolare che per noi è sinonimo di progresso, successo e speranza – spiega la professoressa Eleonora Porcu -. Per la prima volta dimostriamo che gli ovociti vitrificati e crio-conservati hanno un elevato potenziale riproduttivo. Questo denota il successo della procedura che utilizza azoto liquido a una temperatura di -196 gradi: li mantiene intatti e fertili al lungo. E significa, più di tutto, che le pazienti oncologiche che stanno affrontando cure difficili e spesso molto lunghe, possono contare su una banca di ovociti forti e tenaci e su un protocollo efficace: quindi hanno speranza di rimanere incinta al termine delle cure, a prescindere dall’età”. Un caso rassicurante e incoraggiante soprattutto in ambito di onco-fertilità, ma anche per tutte le altre donne che hanno bisogno e desiderio di intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita.
Efficienza prolungata
L’efficienza prolungata della procedura di vitrificazione, inoltre, offre maggiore flessibilità a tutti i programmi di donazione degli ovuli: le donne che congelano gli ovuli al Policlinico, infatti, possono scegliere spontaneamente di donare gratuitamente ad altre donne gli ovuli non utilizzati. Grazie a questa scelta solidale e a questi importanti risultati sarà possibile includere e supportare molte più donne in questo percorso con alte probabilità di successo e quindi di nuove gravidanze.
L’impegno dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola sulla procreazione medicalmente assistita è ormai consolidato e in continua crescita. Partito nel 1991 e evoluto sia nel numero di pazienti in cura che sul fronte della ricerca. Dal 2019 è diventato il centro di riferimento regionale per i pazienti oncologici, oltre che uno dei più importanti a livello nazionale. Negli ultimi anni è stata data attenzione particolare allo studio sulla vitrificazione come alternativa ai metodi di congelamento lento. La crioconservazione nel tempo è progredita rapidamente diventando una procedura clinicamente accettata e con percentuali di gravidanza clinica pari all’utilizzo di ovociti freschi. Qualche numero: al Sant’Orsola ad oggi sono stati realizzati 4mila cicli di congelamento degli ovociti, oltre 3.600 cicli di scongelamento e la nascita di più di 500 bambini.