La società cambia e le donne se ne sono accorte. Ecco perchè sta per nascere in Italia un movimento che possa ricalcare le orme di quello nato in Inghilterra dalla giornalista Davina Mccall che, con la collaborazione di una ginecologa e con l’avvallo delle più eminenti società scientifiche inglesi oltre che a vari professionisti è riuscita a coinvolgere 1.5 milioni di donne per un’informazione libera da paure e pregiudizi che oggi costituiscono le maggiori barriere alla diffusione non solo delle terapie ormonali sostitutive ma al concetto di “ prendersi cura di sé a 360 gradi per un nuovo progetto di vita con e senza ormoni. A fondarlo è Michela Taccola, con il sostegno del segretario nazionale della Società italiana della menopausa Marco Gambacciani, ginecologo noto sia in ambito nazionale che internazionale, e Cinzia Polo, ginecologa che da sempre si occupa di menopausa a 360°.

Chi è Michela Taccola

Michela Taccola è una blogger di successo con molta competenza alle spalle il cui blog FACEBOOST, che accoglie circa 20.000 followers, nasce alcuni anni fa con l’intento di dedicarsi alle donne “anta”, focalizzandosi in primis sulla medicina estetica e la chirurgia plastica e districandosi tra la giungla dei vari trattamenti con obiettività e rigore, parlando da divulgatrice in articoli molto dettagliati, con enunciazione tecnica e scientifica. Negli ultimi anni infatti il blog ha ampliato il concetto di benessere a vari ambiti della medicina e in particolare in quello che non poteva non divenire di spicco rivolgendosi a donne “mature”: la menopausa, ancora considerata un tabù, di cui si parla raramente. “Lo scopo – spiega la blogger – è quello di rendere le donne correttamente informate e quindi consapevoli sui cambiamenti che si possono sperimentare in questa fase della vita e su come affrontarli”. Attualmente per veicolare le informazioni, oltre agli articoli sul blog ,la Taccola organizza tre-quattro dirette settimanali sui social aperte al pubblico, intervistando un gotha di professionisti di livello nazionale e internazionale.

Le dirette

Ogni due settimane, durante queste dirette, viene affrontato il tema menopausa, attraverso una rubrica intitolata ‘Menopausa e dintorni’ in cui si alternano la dottoressa Cinzia Polo e il dottor Marco Gambacciani. Visto l’interesse crescente attorno al tema Michela ha deciso di coinvolgere i due ginecologi per fondare anche in Italia il movimento iniziato da Davina Mccall. “Grazie a queste dirette, alla grande partecipazione delle donne e alla loro sete di informazioni – spiega la blogger – alle centinaia di richieste di informazioni che ricevo ho sentito che era arrivato il momento di creare, attraverso Faceboost., un movimento, per dare voce e spazio alle donne italiane in menopausa che, assieme a Cinzia e Marco, abbiamo denominato MenopausaBoost con i due hastag #iosonoinmenopausa e #Menopausa Revolution”. “In Inghilterra – continua la Taccola – il movimento è talmente imponente che il parlamento inglese sta valutando, la possibilità che le Tos possano essere finalmente dispensate dal sistema sanitario nazionale. Sull’onda di questa nuova tendenza , recentemente, la nota multinazionale Boots ha offerto alle sue 8700 dipendenti donne la possibilità di usufruire della completa copertura delle spese mediche per la Tos, rendendosi conto della ridotta produttività di una donna che soffre di tutti i sintomi correlati alla menopausa. Il nostro progetto vuole coinvolgere direttamente tutte le donne, di ogni estrazione, in questo caso attraverso faceboost. Perché la menopausa è democratica, coinvolge davvero tutte e tutte dovrebbero aver garantito un invecchiamento responsabile e attivamente consapevole”.

Falsa informazione

“Prima delle dirette su Faceboost con Michela – spiega la ginecologa Cinzia Polo – non avevo compreso la reale sete delle donne di conoscere realmente che cosa implica questo giro di boa. Spesso le donne non fanno scelte e continuano a stare male per paura di ciò che si sentono dire. Ma le paure sono spesso legate ad una falsa informazione ancora legata a vecchi studi clinici di 20 anni fa che attestavano un lieve aumento dell’incidenza del tumore al seno. Non solo. Quei dati oggi non sono più reali, ma oggi abbiamo una vastissima gamma di scelte terapeutiche che vanno personalizzate per ogni donna”.