Da oggi chiude il numero verde Coronavirus, per oltre due anni punto di riferimento per tutti i cittadini trentini (e non solo) alla ricerca di informazioni e chiarimenti sulla campagna vaccinale, il green pass, i tamponi, gli isolamenti, le quarantene e in generale sui provvedimenti nazionali e locali che hanno scandito l’emergenza Covid. In questi due anni gli operatori hanno risposto ad oltre 200mila chiamate lavorando, nella fase più acuta dell’emergenza, anche sette giorni su sette. “Visto il calo delle telefonate di queste ultime settimane e il rientro ad una fase ordinaria si è deciso di sospendere l’attività – fa sapere l’azienda sanitaria provinciale di Trento -. Il numero verde 800 867 388 è stato gestito dalla Provincia autonoma di Trento attraverso la Centrale unica di emergenza con la collaborazione dell’azienda provinciale per i servizi sanitari. Il numero verde è stato attivato una prima volta da febbraio a luglio 2020 e poi in maniera continuativa da dicembre 2020 ad oggi. Il servizio è stato riattivato con la cosiddetta seconda ondata e l’aumento esponenziale del numero dei contagi per far fronte alle tante richieste dei cittadini sulle procedure da seguire in caso di isolamento e/o quarantena. Fondamentali in questo senso sono stati il confronto e la collaborazione con il personale della Centrale Covid Apss. Tante le richieste anche sul fronte normativo e le restrizioni ad attività e spostamenti con i colori delle regioni/province. Da febbraio 2021 il focus delle domande si è spostato sulla campagna vaccinale – tantissime le criticità risolte e le prenotazioni effettuate grazie anche al supporto degli operatori Apss – e successivamente sul green pass. Per sostenere l’ingente aumento del numero di chiamate si sono rese necessarie diverse migliorie delle infrastrutture; è stato raddoppiato il numero di linee in ingresso ed è stato aumentato il numero di operatori in turno (con il prezioso aiuto dei volontari di Croce Rossa). Dopo un periodo estivo e autunnale più tranquillo, grazie alla riduzione dei casi e all’allentamento delle restrizioni, si è registrata una nuova impennata di telefonate a partire da dicembre 2021, con l’ondata di contagi dovuta alla variante Omicron e l’introduzione delle nuove regole sugli isolamenti e le quarantene. Per rispondere alla crescente necessità di informazioni da parte dei cittadini nei mesi di gennaio e febbraio gli operatori hanno risposto sette giorni su sette. A partire da metà febbraio la pressione è andata via via attenuandosi, abbassandosi ulteriormente con la fine dello stato d’emergenza”.