La vaccinazione della popolazione italiana contro il Covid-19 prosegue con numeri significativi. Tuttavia, si sta presentando il conto della trascuratezza avvertita da molti pazienti, soprattutto anziani, nei programmi di prevenzione e cura delle malattie croniche. “Urge ripartire con i percorsi di screening – suggerisce il professor Alberto Pilotto, Presidente SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio -. Dalla geriatria lanciamo un appello a riprendere uno stile di vita sano e attivo, una corretta nutrizione e appropriato controllo delle malattie croniche. Ma un punto cruciale è quello delle vaccinazioni. Per questo la SIGOT insieme al CNR ha promosso per ottobre una serie di iniziative per incoraggiare le vaccinazioni antiinfluenzale, antipneumococcica, e contro l’herpes zoster (oltre a quella anti-Covid-19), degli anziani più fragili come dei residenti nelle RSA. Resta poi ovviamente fondamentale anche riprendere il controllo delle malattie croniche. Tra le patologie più trascurate in questo periodo, vi sono sicuramente quelle di ambito cardiovascolare e neurodegenerativo: dati sia nazionali che mondiali rilevano un aumento di deficit cognitivo e depressione che generano un aumento della fragilità in ambito fisico, psicologico e sociale. Per affrontare simultaneamente queste diverse problematiche, è necessario mettere in atto un approccio all’anziano di natura multidimensionale, sempre più rilevante nell’affrontare le patologie nella terza età”.

Il professor Alberto Pilotto.

La nuova centralità della geriatria

La SIGOT si riunirà con i suoi oltre 900 soci nel 35° Congresso Nazionale dal 16 al 18 giugno in modalità online. Un’occasione per riflettere sulla centralità dell’anziano in questi mesi e sul ruolo presente e futuro della geriatria. “L’anziano è stato al centro della gestione del Covid-19 – sottolinea il professor Pilotto –. La geriatria si è impegnata tantissimo nella cura delle fasi acute della malattia: una recente indagine SIGOT ha dimostrato che la quasi totalità delle strutture ospedaliere di geriatria sono state trasformate in reparti Covid-19. I geriatri sono stati coinvolti sin dalla prima ora nella vaccinazione anti-Covid-19, iniziata proprio nelle RSA e nelle persone più anziane. Ora la geriatria è chiamata a organizzare e gestire la cura delle malattie croniche, incluse le conseguenze a breve e lungo termine della sindrome post-Covid-19. Queste nuove sfide sono al centro delle riflessioni di SIGOT in queste ore del nostro congresso nazionale. Auspichiamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Nel ridisegnare la sanità, il Pnrr dà maggiore spazio alla medicina territoriale: secondo noi non viene tuttavia attribuito il giusto valore alla geriatria, che, per le dinamiche demografiche in atto, è destinata per competenza e specificità professionale a svolgere un ruolo cruciale nella gestione dell’anziano”.

L’approccio multidimensionale

L’approccio multidimensionale alla persona anziana è sempre stato il metodo di riferimento geriatrico indicato da SIGOT. Anche la letteratura recente legata alla pandemia Covid-19 ha dimostrato che l’età cronologica è solo un numero, in quanto non è sufficiente a caratterizzare la persona anziana e a definire l’andamento clinico delle malattie. Le decisioni cliniche per l’anziano richiedono una valutazione complessiva che tenga conto delle diverse “dimensioni” come le malattie, le disabilità, le caratteristiche psicologiche e sociali. Al congresso SIGOT 2021 vengono presentati i risultati di alcuni studi sulla grande utilità dell’approccio multidimensionale dell’anziano sia in ambito ospedaliero, in RSA e territoriale in generale. “SIGOT ha promosso insieme all’Istituto Superiore di Sanità e alla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) la produzione di linee guida sulla valutazione multidimensionale della persona anziana – conclude il professor Pilotto – che possano essere un punto di incontro, anche con altri specialisti, per fornire un appropriato inquadramento clinico e assistenziale della persona anziana”.