La pandemia Sars-Cov2 ha rafforzato la consapevolezza sul tema delle infezioni e ha messo in luce l’importanza della loro prevenzione e cura.  Il dispositivo medico, unico carrier di antibiotici distribuito nel nostro paese da MBA Italia, oggi è disponibile all’impiego di tutte le branche chirurgiche, rappresentando così una nuova frontiera per la prevenzione e cura delle infezioni. Questo innovativo dispositivo medico, tramite piccole perle di solfato di calcio brevettate, agisce eluendo antibiotici a livello locale ad altissime concentrazioni, impossibili da raggiungere tramite l’eluizione endovenosa sistemica, attraverso un’azione validata contro il batterio causa di dolore, febbre, necessità di reintervento e, persino, di morte. Si tratta di infezioni che interessano, generalmente, interventi di sostituzione articolare, di sostituzione e conservazione dell’innesto vascolare, di chirurgia mammaria e ricostruttiva, oppure interventi di correzione di deformità spinali, di chirurgia plastica e casi in cui debbano esser trattate infezioni del sito chirurgico. 

Le soluzioni

“Il nostro carrier di antibiotici, finalmente disponibile in Italia dopo che lo scorso aprile 2020 ha ottenuto un fondamentale aggiornamento di marchio CE – spiega Pierluigi Leone, General manager di MBA Italia – è innovativo perché consente una copertura antibiotica locale ad altissime concentrazioni sia per osso che tessuti molli da affiancare alla terapia antibiotica sistemica classica, somministrata per via endovena. La sinergia tra le due terapie rende più probabile e più veloce il successo clinico nel trattamento delle infezioni, garantendo una adeguata prevenzione rispetto a pazienti con maggiore rischio infettivo e che debbono sottoporsi ad un intervento chirurgico, soprattutto se prevede l’impianto di un dispositivo medico protesico. In sintesi, il dispositivo medico gioca un ruolo fondamentale nel rilascio di antibiotici nel sito infetto fino a oltre 40 giorni ad altissime concentrazioni, sia in osso che nei tessuti molli, al fine di prevenire, o eradicare, l’infezione da agente patogeno, permettendo al paziente un più rapido recupero e dunque una ritrovata qualità di vita”.  

La prevenzione

Sul fronte della prevenzione in ambito ortopedico, uno studio relativo alla prevenzione delle infezioni periprotesiche in pazienti ad alto rischio infettivo, pubblicato su MDPI dell’Università di Stanford (Palo Alto – California) nel dicembre 2020, a firma, fra gli altri del professor Pier Francesco Indelli, del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica e Bioingegneria, dal titolo ‘Prevention of Periprosthetic Joint Infection (PJI): A Clinical Practice Protocol in High-Risk Patients’, evidenzia l’importanza dell’utilizzo intraoperatorio di un carrier efficace e sicuro per il rilascio locale di antibiotici specifici per il paziente. Proprio il Professor Indelli ricorda quanto la pandemia di Sars-Cov2 abbia, suo malgrado e, per certi versi, fortunatamente, amplificato l’attenzione sul tema delle infezioni. “Infezioni ospedaliere e postoperatorie, così come la sicurezza delle sale operatorie, sono divenuti aspetti di primaria rilevanza proprio grazie alla pandemia – spiega il professor Pier Francesco Indelli – il che ha portato e sta portando ad una necessaria riflessione su quanto la prevenzione delle infezioni sia, oggi più che mai fondamentale”.